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La notte del 21 luglio alle ore 2.30, a cento anni di distanza dall’incendio del 1911, il Teatro è stato oggetto della simulazione di un incendio, per riportare alla memoria un fatto che ha lasciato una ferita aperta nella città di Bari. Un gesto rituale per esorcizzare la paura del passato. Il Teatro Margherita, per la sua caratteristica unica di sorgere sull'acqua, offre la possibilità di definire e connotare uno spazio fluttuante e vacante che si trova in uno stato di transizione tra una precedente destinazione d'uso e un suo attuale e prossimo riutilizzo. La luce dei fuochi riflessa sulle acque del mare della costa, avvolge l’edificio in un abbraccio caldo e luminoso, suggerendo una visione già presente nell’immaginario collettivo di coloro che si sono trovati quella notte a passare di lì per caso o a sostare sul molo, lungo la strada, sui balconi delle case circostanti o ancora in lontananza in mezzo al mare. Il Teatro immerso nel buio e ancora addormentato, si è risvegliato qualche ora dopo la mezzanotte, come un cuore pulsante preso vita sotto un manto di luce rossa.


On the 21st of July, at 2.30 in the morning, exactly a hundred years after the fire of 1911, the Theatre was the stage of a reenactment of the blaze, bringing to memory an event that has left an open scar in the city of Bari. It was a ritual gesture to exorcise the fear of the past. The Margherita theatre, with its unique setting over the water, offers the chance to define and connote a fluctuating space, now in a state of transition among the old and the next usage. The flames reflected by the water coiled up the building in an embrace of warm light. The vision recreated was already present in the imaginary of the people who happened to walk by during that night or were just standing on the pier and on the street or sitting on the balcony or again being just in the middle of the sea. The theatre, asleep in the dark, suddenly woke up in the middle of the night and like a pulsing heart came back to life under a mantle of red light.